martedì 29 ottobre 2013

Protestano i titolari delle lavanderie tradizionali


Protestano i titolari delle lavanderie tradizionali
Giuseppe Messe

I titolari delle lavanderie mesagnesi sono preoccupati per il proliferare sul territorio delle cosiddette lavanderie a gettoni. Non perché siano contrati, ma perché il fenomeno, oltre ad assumere proporzioni sempre maggiori, li mette di fronte ad una concorrenza sleale. Scrivono all’assessore alle Attività Produttive, Luigi Vizzino e all’on. Toni Matarrelli perché si interessino del problema. “Ci sono alcuni aspetti che per noi sono penalizzanti – scrivono -. Non ci sono controlli sulle lavanderie a gettone che offrono assieme al lavaggio, anche la stiratura, il confezionamento e, addirittura, il ritiro e la consegna a domicilio”. C’é chi anche promuove tale attività con il volantinaggio. “Siamo costretti a lottare ogni giorno con chi non rispetta le regole sfruttando la mancanza di controlli da parte di chi è preposto”. E aggiungono: “Le lavanderie self-service sono un’alternativa valida a chi è in difficoltà o a chi vuole fare da solo per risparmiare qualche euro. Ma non è questa la strada”. Concludono. “Le lavanderie tradizionali si distinguono per la qualità del servizio, per le garanzie che vengono assicurate e per l’esperienza. Non siamo per la repressione ma semplicemente perché ci siano i dovuti controlli sulle imprese che non rispettano le regole. Non accettiamo la concerenza sleale. Non ci sono le condizioni economiche e di mercato per reggere anche chi è al di fuori degli schemi della legge e dell’etica”.


 

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