martedì 15 ottobre 2013

Lettera aperta dell'on. Matarrelli al Commissario della Provincia


Lettera aperta dell'on. Matarrelli al Commissario della Provincia
Giuseppe Messe

Spett.le Commissario Prefettizio Dott. Cesare Castelli, le scrivo apertamente, a quasi un anno dal suo insediamento, per manifestarle l’apprezzamento per l’operato svolto nell’amministrare la Provincia di Brindisi dall’ottobre 2012. L’ente in questione ha visto la presenza in diversi servizi istituzionali dal 1998 al 2005 di ben 33 figure professionali con vari titoli, inquadrate in maggioranza con contratto di lavoro a tempo pieno e determinato, in subordine co.co.co e co.co.pro.


In sostanza, si è trattato di personale precario in forza all’ente, chiaramente previsto dalla pianta organica vigente e per il quale erano state, tra l’altro, avviate procedure concorsuali nel 2001 – 2002, dapprima sospese e poi revocate. Di quella forza lavoro l’ente si è servito per le sue funzioni e attività istituzionali per ben 7 anni. Successivamente, otto di quelle unità sono state esternalizzate con contratto di lavoro a tempo indeterminato, mentre la restante maggioranza (23 unità) ha avuto un contratto di lavoro, ancora una volta a tempo determinato (dal 2007 al 2010), presso la “Santa Teresa spa”, società in house della provincia di Brindisi al 100%.


Sempre il medesimo personale è stato poi assunto nel 2010, in continuità, a tempo indeterminato presso la stessa “Santa Teresa spa” . La prospettiva per le società in house degli enti provinciali è nota, oggetto di continuo confronto ed evoluzione normativa. I lavoratori della “Santa Teresa”, in special modo quelli aventi i titoli come personale precario già dell’ente provincia, in prospettiva di scioglimento degli enti provinciali e del riordino delle società ad essi collegate, meriterebbe, stante il futuro a tinte fosche che già si è loro prospettato nel luglio 2013, di essere stabilizzato presso l’ente da lei amministrato, in stretto riferimento alle norme di legge (nello specifico, l’art. 4 del D.L. 101 del 31 agosto 2013 che reitera la volontà alla stabilizzazione definitiva del personale precario di cui alla legge n.296 del 31.12.2006).


Differenti sono i motivi che riconducono ad una procedura chiara e risolutiva del grave rischio lavorativo che coinvolge questo personale già precario della provincia, oggi a tempo indeterminato presso questa società in house, anche se non è noto fino a quando potrà definirsi personale stabilizzato a tempo indeterminato della “Santa Teresa spa”. I rischi origineranno fin dal giorno successivo al 31 dicembre 2013, giorno di scadenza naturale del contratto dei servizi affidati, con riflessi che sono indeterminati e indeterminabili a partire dal 30 giugno 2014, data fino alla quale lei amministrerà, di fatto, l’ente. E’ per tale motivo che le chiedo di approntare un piano di stabilizzazione per i possessori dei titoli per come richiesti e definiti dalle norme di legge, stratificatesi a difesa del personale precario e per la soluzione radicale del precariato, dal 2006 ad oggi.


Quella della stabilizzazione, è realmente l’unica possibilità da praticare per risolvere, una volta per tutte, l’angoscioso problema del posto di lavoro per il personale che ne ha i requisiti. La mancata stabilizzazione – a fronte della chiusura delle province, del riordino delle società partecipate e del conseguente taglio delle risorse – è un problema che, in prospettiva, si aggraverà se continua a non essere affrontato, già a partire dal 1 gennaio 2014 peraltro amplificandosi esponenzialmente fino al 30 giugno 2014.


La soluzione è a portata di mano, definita dalle leggi dello Stato italiano che lei ha l’onore e l’onere di rappresentare in Puglia ed in questa Provincia. Metta quindi coerentemente e coscienziosamente mano alla soluzione, la stabilizzazione di questo personale sarà comunque “temporanea”, nel senso che, comunque sarà personale a cui non hanno applicato la mobilità dopo la chiusura delle province. E allora, perché negare l’opportunità di affermare e tradurre in atti concreti leggi che tutelano dal precariato ed affermano la stabilità del lavoro?

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