Straziante addio ad Antonio Lamarmora
Giuseppe Messe
“Gesù ridacci il nostro Angelo”. “Non ti dimenticheremo mai”. Due striscioni hanno aperto il corteo funebre giunto in chiesa con passo triste, malinconico, su una strada seminata di petali di fiori. Tanti fiori quasi per rappacificarsi con quella strada che ogni giorno molte vittime continua a mietere. Tanti giovani, tantissima gente ha voluto rendere omaggio ad Antonio Lamarmora, il giovane 31enne morto tragicamente con la moto domenica mentre su Mesagne cominciavano a calare le prime ombre dell’ultima domenica di settembre. Antonio se ne andato in un giorno di festa. Una domenica particolare. Quel giorno Antonio aveva festeggiato assieme a tutta la famiglia il compleanno di papà Carmelo. Quasi un presagio. Come se avesse scelto di congedarsi da questa terra il giorno della festa di papà dopo aver salutato tutta la famiglia. Così come, altra premonizione? la sera del sabato aveva detto addio agli amici del circolo che frequentava incontrandoli a cena.
Papà Carmelo, letteralmente distrutto, con la testa tra la mani, ha atteso con mamma Lucia, l’arrivo, l’ultimo, del suo Antonio portato a spalla dai fratelli e dagli amici. Tra un’ala di giovani e di fiori.
Troppo piccola la Chiesa di Sant’Antonio da Padova per contenere tutti coloro che, nonostante l’orario ed il giorno feriale, hanno voluto rendere l’ultimo saluto al loro sfortunato amico. Nessuno ha voluto mancare. C’erano i parenti giunti appositamente dalla Germania, c’era Nicoletta, la sua ragazza giunta da Verona e con la quale aveva trascorso l’ultima estate insieme a Mesagne.
Quando è arrivato il feretro ci sono stati momenti di commozione generale; una ragazza non c’è l’ha fatta ed è scoppiata in un grido di dolore intensissimo, straziante. Poi la funzione religiosa e a mezzogiorno l’addio, l’ultimo applauso per un ragazzo che ha lasciato questa terra e che ora osserva questa terra da lassù.
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