giovedì 21 novembre 2013

Il dramma di un uomo solo


Il dramma di un uomo solo
Giuseppe Messe

Ieri al centro di Mesagne, lungo via Granafei, la strada del passeggio adiacente alla villa comunale, si è sfiorato il dramma. Siamo stati testimoni oculari. Fernando è lì, con le ossa che scricchiolano e gli occhi gonfi dal sonno. Ha passato un’altra notte in bianco seduto nella sua Fiat Punto da mesi parcheggiata nei pressi di piazza Porta Grande. Al centro della città. L’auto, ferma da 60 giorni, rappresenta la sua unica casa. Un letto scomodo da condividere con lo sterzo, compagno sicuro per tirarsi su. Fernando ha 64 anni, separato, un figlio. Per qualche mese è stato aiutato da un amico che lo ha ospitato nella sua piccola casa del centro storico. Gli ha messo a disposizione il bagno per lavarsi, ha cercato di fargli compagnia e dargli una mano in qualche modo. Poi Fernando ha dovuto trovarsi una nuova sistemazione. L’auto, appunto. Una macchina come casa, con i sedili posteriori al posto dell’armadio e il sedile anteriore al posto di un letto vero e proprio. Una bottiglia e una busta per i bisogni fisiologici. Tra stracci, tra vecchi ricordi lasciati qua e là e bottiglie mezze vuote. Una odissea, in solitudine. La sua giornata inizia alle 7 del mattino. Prima tappa un caffè e un bicchiere di liquore per riscaldarsi portatogli dal cameriere di un bar a pochi metri dall’auto. Per mangiare un cappuccino, un cornetto, di quelli rimasti, un espressino. Fernando non esce più dall’auto: non cammina più con le vesciche e le piaghe ai piedi. Il fetore proveniente dall’auto ha allarmato chi era di passaggio nei pressi dell’auto. Sarebbe morto se ieri mattina Vincenzo Todisco, consigliere comunale e patron del Mesagne Calcio, non si fosse recato al Comando della Polizia Locale per chiedere di intervenire immediatamente. E’ arrivata un’ambulanza del 118: gli infermieri, che pure sono assuefatti a simili spettacoli, si sono inizialmente spaventati dinanzi a quella scena e al fetore proveniente dall’auto. Poi con mascherine e guanti lo hanno preso e portato in ospedale, al Perrino da dove è proseguito per Foggia, unico ospedale in Puglia che aveva un posto libero nel reparto di dermatologia.

Todisco ha provveduto a comprargli un pigiama e a qualche indumento intimo ed ha fatto recuperare con un carro attrezzi l’auto parcheggiata.

Si chiama Fernando Manograsso. Un uomo dimenticato da tutti: Amministrazione comunale, assessori competenti e servizi sociali. Nessuno si è occupato di lui, come se non esistesse. Eppure per tre mesi ha vissuto in auto. L’hanno aiutato solo alcune persone che logicamente possono fare poco. Fernando per non sentirsi inutile, ha bisogno di ben altro. Oltretutto ha seri problemi alle gambe e alla schiena, avrebbe bisogno di aiuto. Un’assurdità. Una vergogna per la nostra città. La cosa grave è che in una città come Mesagne quest’uomo sia invisibile. E’ la storia di un uomo dimenticato.

Nessun commento:

Posta un commento