mercoledì 27 novembre 2013

Nuove tasse comunali: aumentano le aliquote Imu e l’addizionale Irpef


Nuove tasse comunali: aumentano le aliquote Imu e l’addizionale Irpef
Giuseppe Messe

Alla vigilia della approvazione del Bilancio di previsione 2013 il vicesindaco Giancarlo Canuto (nella foto) sta realizzando un tour de force informativo sui contenuti del Bilancio Preventivo 2013 che sarà discusso in Consiglio comunale nei primi giorni di dicembre.

Il vicesindaco ha convocato tutte le associazioni sindacali, di categoria e sociali per venerdì 29 novembre 2013, alle ore 16,30, presso Palazzo Piazzo, per una illustrazione dei contenuti del preventivo stesso. Lo ha fatto con una lettera in cui esprime tutta la mortificazione politica per non aver potuto avviare nessun percorso di consultazione a causa delle drammatiche condizioni normative e finanziarie in cui è maturato il Bilancio Preventivo 2013. Né potrà alleviare molti sapere che circa l’80% dei Comuni italiani sta approvando un preventivo in queste ultime settimane dell’anno a causa della profonda incertezza normativa (ancora non esiste un decreto per annullamento Imu seconda rata prima casa e terreni agricoli) e solo in extremis si è potuta applicare la vecchia Tarsu al posto della Tares.


Ritardi normativi dovuti ad una frammentaria e contraddittoria applicazione del cosiddetto federalismo fiscale che pur attribuendo autonomia impositiva ai Comuni ed eliminando i trasferimenti verticali (Stato- Comune) sostituendoli con quella orizzontale (Comuni si aiutano tra loro) si riserva ancora quote importanti di Imu sottratti alle casse comunali.


Pertanto in questa svolta epocale iniziata per tanti comuni nel 2011 e 2012 e che l’Amministrazione comunale di Mesagne è riuscita a traslare fino al 2013, dove i Bilanci devono essere quasi interamente coperti con risorse proprie, si rende necessario il doloroso aumento delle aliquote Imu e dell’addizionale Irpef per chiudere Bilanci. A copertura di spese – come nel nostro caso e della gran parte dei comuni italiani – per realizzare obiettivi di mera sopravvivenza e privi di scelte strategiche impossibili a realizzare in assenza di certezze di copertura finanziaria.


In particolare solo alcune cifre che illustrano le risorse a disposizione per Mesagne nell’anno in corso.


Entrate. Rispetto al 2012 non si possono più utilizzare entrate comunali una tantum, che hanno permesso a Mesagne di rinviare di due anni l’aumento delle aliquote con un risparmio per i cittadini mesagnesi, per un totale di 1.575.000 €

·  Lotta evasione ICI -1.250.000

·  Cosap -325.000


Inoltre con l’entrata in vigore dei cosiddetti trasferimenti orizzontali (aiuto tra comuni) Mesagne riceve dal Fondo Comunale di Solidarietà (vecchi trasferimenti statali) € 3.579.112 ma contestualmente deve iscrivere in Uscita sul proprio Bilancio la somma di € 1.523.330. Pertanto il saldo da poter utilizzare è di soli 2.000.000 di euro a fronte dei 3.854.690 del 2012, con una perdita secca di 1.850.000. E rispetto al 2010 addirittura di quasi 5 milioni di euro.


Ricapitolando quindi per il 2013. Entrate comunali in riduzione 1.575.000. Entrate statali in riduzione 1.850.000 per un totale di minori entrate per 3.425.000 €


Queste drastiche riduzioni rappresentano il lento, seppur contradditorio, ma inesorabile compimento del federalismo fiscale per cui i comuni devono mantenersi da soli e tra loro. Per compensare lo Stato lascia l’Imu ai comuni. Ma purtroppo non è proprio così. Vediamo perché.


Nel 2012 il Comune di Mesagne ha introitato di IMU € 4.088.000. Questo anno da prima casa e terreni (tra rimborso stato e\o pagamento cittadini) 1.390.000 senza aumento di aliquote dai restanti cespiti immobiliari 3.290.000 per un totale di 4.680.000. Appena 600mila euro in più rispetto anno passato nonostante lo slogan “Imu ai Comuni”. Lo Stato infatti si trattiene della nostra IMU quella dei Fabbricati gruppo D per la bella somma di 1.890.000. Pertanto tra ridotti trasferimenti, nostra contribuzione fondo comunale di solidarietà e prelievo dello Stato della nostra IMU sui fabbricati D non resta che l’aumento delle aliquote base con l’aliquota al 10, si registrano maggiore entrate per quasi 2 milioni di euro, e il totale introito IMU diventa 1.390.000 (prime case, terreni) + 5.250.000 altri fabbricati = 6.640.000


IMU 2013 Per completare l’autonomia finanziaria del nostro Comune si è reso necessario anche ritoccare, per la prima volta dopo anni, l’aliquota dell’addizionale IRPEF portandola all’8×1000 per realizzare ulteriori 800.000 euro di maggiori entrate. Proprio in queste ore si sta verificando possibilità, mantenendo invariati i saldi in entrata, di elevare soglia di esenzione ben oltre i 7.500.000€ di reddito oggi previsti. In estrema sintesi la manovra finanziaria che rende il nostro Comune autosufficiente prevede maggiori entrate per € 3.350.000.


Discorso a parte merita la Tassa per la raccolta dei rifiuti la cui normativa nel corso de2013 è cambiata in continuazione e rappresenta il simbolo dello stato di confusione delle politiche governative e di come vengano “usati” i comuni per sanare i conti dello Stato. Il Comune di Mesagne si avvarrà della facoltà, concessa dal Governo proprio in queste settimane, di ritornare alla vecchia tassazione Tarsu al posto della Tares. Questo rappresenterà un risparmio per i cittadini che, obbligati dalla legge, dovranno coprire i costi al 100×100. I costi nel caso della Tarsu sfiorano i 4milioni di euro e nel caso della ex Tares 4.500.000. Ma la beffa è rappresentata dalla scelta dello Stato di trattenersi la maggiorazione di 0.30 centesimi a mq. Per Mesagne una cifra vicina alle 500 mila euro che invece avremmo potuto utilizzare per ridurre aumento altre aliquote.


Un ultima precisazione riguardo alle Uscite, cioè alla spesa corrente sostenuta dal Comune di Mesagne. Per evitare equivoci le maggiori entrate, fin qui sintetizzate, come necessarie alla copertura di maggiori spese. Le cose non stanno così. Gli aumenti massimali delle aliquote fiscali non sono dovuti a una crescita, smisurata e fuori controllo della spesa corrente, che è rimasta sostanzialmente invariata, come evidenziato da questi totali: spesa corrente 2012 17.443.093,12; spesa corrente 2013 17.802.079,39. Tant’è che sono stati mantenuti i servizi essenziali, rimandando persino l’avvio della esternalizzazione della manutenzione verde pubblico, perseguendo solo obiettivi di “sopravvivenza” e affrontando una maggiore spesa solo per i seguenti servizi: Compartecipazione Ambito +320.000; Pubblica Illuminazione +100.000; Servizi cimiteriali +111.000. Non sfugge all’Amministrazione Scoditti, alla Giunta e alle forze politiche di maggioranza quanto sia doloroso l’impatto sulle famiglie, già gravate oltre misura da un carico fiscale insopportabile in un contesto di crisi economica senza precedenti, di questa manovra finanziaria comunale. I Comuni però sono l’anello debole di questa catena perché costretti ad applicare norme, spesso astruse e in certi casi ingiuste, decise da altri. Come ci rendiamo conto che difficilmente i cittadini possano e vogliano distinguere le responsabilità riversando le loro invettive sul terminale ultimo dell’apparato dello Stato rappresentato dagli Enti locali. L’impegno che gli amministratori di questa città si sentono di prendere di fronte alla città, pur in presenza di norma in continua evoluzione (si parla di IUC in queste ore), è di lavorare contenendo la spesa sempre di più e diminuendo nel 2014 la pressione fiscale per ritornare a standard più accettabili per tutti e proseguendo una lotta incessante alla evasione fiscale per mettere a disposizione di tutti risorse sottratte impunemente.

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