lunedì 16 dicembre 2013

Comunicato stampa di Fratelli d'Italia


Comunicato stampa di Fratelli d'Italia
Giuseppe Messe

La crisi politica a Mesagne ha raggiunto ormai livelli drammatici che sfiorano il grottesco. Fin dalla sua costituzione questa maggioranza aveva evidenziato tutti i suoi limiti legati alla mancanza di un progetto politico per la Città ed alla costituzione di un insieme eterogeneo di lobby, fazioni e interessi accomunati unicamente dalla ricerca del poter per il potere. E con il tempo i nodi son venuti al pettine con le raffiche di polemiche, di dimissioni spesso annunciate e poi ritirate, con consigli comunali ove il rinvio era il modo migliore per risolvere i problemi.


Ai disaccordi politici, allo scollamento tra partiti ed amministrazione da loro stessi retta, ora si aggiunge anche lo scollamento con la società civile, con il mondo sindacale e le forze produttive che manifestano in tutti i modi  il loro disaccordo ed il loro disagio avendo, in cambio, sempre la solita e ripetuta risposta: è colpa del governo. Nessuna prospettiva politica, nessun progetto per il futuro, solo rassegnazione e calcoli ragioneristici da parte dell’attuale maggioranza.


Speriamo che tutte le forze politiche si rendano conto  del grave stato di degrado politico, culturale, economico e sociale a cui siamo giunti, auspichiamo che il sindaco e la maggioranza invece di dividersi e perdere tempo in sterili polemiche tese solo ad affermazioni personali o alla conquista della poltrona che via via si rende disponibile , prendano atto del fallimento completo della loro esperienza e che quindi ne traggano le dovute conseguenze.


La nostra proposta non è quella delle dimissioni del sindaco, oggi inutili e probabilmente anche dannose , ma l’azzeramento totale dell’attuale giunta, sostituita da una maggioranza estesa che vada oltre gli schieramenti che elabori in collaborazione  con la città un  programma di cose da fare per la città  ed  i cittadini, nel loro interesse e non in quello delle forze politiche , con una giunta che costituita non in base a logiche di partito ma in base a disponibilità di lavorare per il paese. Ed un primo passo , e  primo segnale, sarebbe quello di farlo gratuitamente, rinunciando alla pur giusta indennità di carica. Se i sacrifici si devono chiedere, è assolutamente necessario che sia la classe dirigente a dare l’esempio.

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