lunedì 30 dicembre 2013

Un fantastico via vai


Un fantastico via vai
Enrico Ignone

Buona prova per Leonardo Pieraccioni che trasmette la giusta leggerezza, sia nei dialoghi, sia nel ritmo della storia. Sono passati diciotto anni da I Laureati. Questa volta Pieraccioni ritorna al tema del successo del ’95, dandone una descrizione pura e puerile della categoria universitaria. Arnaldo Naldi è un ultraquarantenne, stimato bancario, con due bambine gemelle e una moglie bellissima. Un bel giorno, di punto in bianco, dopo un comico malinteso, il buon Arnaldo viene cacciato da casa dalla moglie. Così, per ricominciare, decide d’affittarsi un appartamento universitario, in cui vivono quattro ragazzi, ognuno con un “problemino” nella vita. Qui l’esperienza di Arnaldo si dimostra risolutrice agli inconvenienti dei giovani coinquilini. Arnaldo diventa il mentore dei giovanotti inesperti della vita. Il film poi prende una deriva da teenagers; scelta voluta dal regista, per attirare l’interesse di questo pubblico. Un fantastico via vai con qualche banalità di troppo, che però infonde quella semplicità toscana, da sempre marchio di fabbrica di Pieraccioni.

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